4 metodi per una corretta etichettatura dei prodotti chimici negli armadi

La corretta etichettatura dei prodotti chimici negli armadi è cruciale per garantire la sicurezza in laboratorio, prevenire incidenti e rispettare le normative vigenti. Una buona etichettatura facilita l'identificazione immediata delle sostanze e dei rischi associati, riducendo al minimo errori e pericoli.

In questo articolo, esploreremo quattro metodi efficaci per l'etichettatura dei prodotti chimici.

 

1. Uso di etichette standardizzate 

Un metodo essenziale per l'etichettatura dei prodotti chimici è l'utilizzo di etichette standardizzate, conformi alle normative internazionali come il Sistema Globale Armonizzato di Classificazione ed Etichettatura delle Sostanze Chimiche (GHS).

All’interno del sistema GHS, le sostanze chimiche sono classificate in base ai rischi che rappresentano per la salute umana e l’ambiente. Tra questi, possiamo distinguere quattro gruppi principali:

  • classi di pericolo fisico – vale a dire esplosivi, gas comburenti, liquidi infiammabili, sostanze autoreattive e miscele o sostanze corrosive per i metalli,
  • classi di rischio per la salute – cioè tossicità acuta, corrosivo per la pelle, sensibilizzazione respiratoria, cancerogenicità o effetto mutageno sulle cellule riproduttive,
  • classi di pericolo ambientale – pericoloso per l’ambiente acquatico,
  • classe di pericolo aggiuntiva UE – pericoloso per lo strato di ozono.

Tutti i principali Paesi al mondo, tra cui Australia, Brasile, Canada, Cina, Giappone, Corea, Stati Uniti d’America e Unione Europea, hanno sottoscritto il GHS e questo costringerà nel breve periodo le altre nazioni ad adottare il sistema. L’implementazione del GHS è dunque richiesta dalla legge, ma sebbene il GHS sia uno standard globale promulgato dalle Nazioni Unite, le modalità e i tempi di attuazione sono definiti a livello dei singoli paesi.

Ogni etichetta conforme ai criteri GHS deve riportare le seguenti sei indicazioni:

  • Indicazioni di pericolo: Questi termini, come “Pericolo”' o “Attenzione”, specificano il grado di rischio.
  • Pittogrammi: Noti anche come simboli di pericolo GHS, indicano i rischi per la salute, chimici, fisici o ambientali.
  • Informazioni sul produttore: Le etichette conformi ai criteri GHS devono contenere il nome, l’indirizzo e il numero di telefono del produttore.
  • Dichiarazioni precauzionali: Queste dichiarazioni riguardano i requisiti di prevenzione, risposta, stoccaggio e smaltimento quando si maneggiano materiali o sostanze chimiche pericolose.
  • Dichiarazioni di pericolo: Si usano per descrivere il livello di pericolo specifico del materiale o della sostanza chimica.
  • Identificazione del prodotto: Si usa per indicare il nome della sostanza chimica o del prodotto.

 

2. Codifica colori 

La codifica a colori è un metodo visivo efficace per differenziare rapidamente i vari tipi di sostanze chimiche stoccate negli armadi. Ad esempio, si possono usare colori specifici per identificare acidi, basi, sostanze infiammabili e tossiche. Questo approccio non solo migliora la sicurezza, ma facilita anche l'organizzazione degli armadi.

 

3. Etichette resistenti ai prodotti chimici

È fondamentale utilizzare etichette resistenti ai prodotti chimici per garantire che le informazioni rimangano leggibili nel tempo. Le etichette devono essere in grado di resistere all'esposizione a sostanze corrosive, alte temperature e umidità.

Etichette in materiali sintetici come il polipropilene, il poliestere, la poliolefina, la poliammide garantiscono delle ottime prestazioni nei confronti di sostanze chimiche e solventi aggressivi.

Resistenti agli acidi e alle basi, sono la soluzione ideale per identificare i contenitori utilizzati per conservare i reagenti altamente corrosivi utilizzati nei laboratori di chimica organica e forense, per la ricerca analitica, dai laboratori ambientali/agricoli e dai servizi di pubblica utilità che testano regolarmente la qualità dell'acqua. Le etichette resistenti agli acidi devono essere in grado di resistere all'esposizione a lungo termine e all'immersione in acido solforico concentrato (H2SO4), acido nitrico (HNO3), acido cloridrico (HCL), acido fluoridrico (HF), acido tricloroacetico (TCA), nonché Idrossido di sodio (NaOH). Perfetto per l'uso in strutture cliniche e di ricerca che impiegano acidi e alcali corrosivi. 

 

4. Aggiornamento e manutenzione delle etichette

L'etichettatura dei prodotti chimici non è un processo una tantum. È importante aggiornare regolarmente le etichette per riflettere eventuali cambiamenti nelle sostanze stoccate o nei requisiti normativi. Un controllo periodico dell'integrità delle etichette è essenziale per mantenere un ambiente sicuro.

Infine, riportiamo 3 indicazioni tratte dal documento Inail Agenti chimici pericolosi: istruzioni ad uso dei lavoratori, che offrono delle semplici linee guida da condividere con chiunque operi in un laboratorio o in contatto con agenti chimici.

 

  • Leggi sempre l’etichetta prima di utilizzare un prodotto chimico. Non farlo significa ignorare i rischi che si corrono.
  • Non travasare sostanze in contenitori diversi dagli originali. Se devi farlo, ricordati di bonificare prima accuratamente il nuovo contenitore, togliendo, se presente, la vecchia etichetta ed etichettandolo di nuovo.
  • Verifica che tutti i materiali pericolosi siano propriamente etichettati. Se non sei sicuro di cosa contiene un contenitore, evita di usarne il contenuto e avverti il tuo superiore.

 

 

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